martedì 24 aprile 2012

- 0 (big girls you are beautiful) !!!!




Ehm, no, iGoogle... No. Tu mi hai aiutata per tutti questi 9 mesi a tenere il conto delle settimane e dei giorni senza sbagliare mai. Non ho dubitato di te neanche una volta. Ma tu oggi mi dici così e io non ti credo. 

Ah sì? Dici che hai sempre ragione tu? 

Allora eccoti qui una prova:




Questa foto è stata scattata qualche ora fa. Ti basta?

La verità è che oggi sono ufficialmente  S C A D U T A ! ! ! ! 

E alla faccia tua, caro iGoogle, oggi sono andata a pranzo fuori e mi sono gustata un risottino buonissimo. Tiè tiè e ancora tiè!

Se si deve aspettare, allora lo si fa con stile... E a ritmo di musica.


lunedì 23 aprile 2012

Que sera sera

-1... Quasi scaduta!

Non lo immaginavo, ma il tempo, in queste ultime settimane, è davvero volato. Questa mattina mi sono svegliata realizzando stupita che ormai siamo arrivati a 39+6 e che, almeno sulla carta, manca 1 solo giorno al tanto atteso D-day. Non dico che non me ne sono accorta, ma quasi. Di fatto, se non fosse per i millemila acciacchi che ogni giorno mi fanno sentire pronta a tuffarmi nel bidone dell'immondizia, questo rush finale sarebbe solo piacevole ed emozionante. C'è una sorta di libidine masochista ad andare a dormire la sera pensando che nella notte potrebbe scatenarsi l'apocalisse e poi risvegliarsi la mattina e constatare che in realtà non è successo proprio niente nelle ore precedenti (benché ci si senta più stanche di quando ci si è messe a letto perché dormire bene in questi giorni è una lotteria).

La settimana scorsa mi ha resa protagonista di due eventi di una certa rilevanza panzuta. 

Innanzitutto, l'ultima lezione del corso pre parto. Per concludere in bellezza, ci siamo cimentate nell'esecuzione di un esercizio di rilassamento sotto stress. Sembra un controsenso, ma il senso c'è: all'inizio si viene portate ad uno stato di quiete e dopo un po' si viene disturbate dal battito di un tamburo e dalla voce dell'insegnante che con tono prima crescente e poi decrescente dice "l'utero si contrae". Così per una ventina di minuti. Se non si fosse capito, l'esercizio simula le contrazioni del travaglio. In questo modo, in teoria, la condann... Ehm, la futura partoriente impara a trovare dentro di sé i pensieri positivi che in travaglio la aiuteranno a sopportare il dolore e a rimanere aggrappata ad uno stato emotivo di tranquillità. I miei pensieri positivi si sono rivelati quelli sul futuro: Alessandro che gioca a palla, Alessandro che lecca un cono gelato grande quasi quanto la sua faccia, Alessandro con una salopette azzurra, Alessandro che impara a nuotare, Alessandro che un giorno vincerà il premio Nob... Ehm, no, non esageriamo, ma bisogna pur concentrarsi sul perché ci si è messe in quella situazione, o no? Comunque i miei erano pensieri piuttosto banali: qualcuna pensava a un panino stracolmo di salame o a una vacanza al mare con costumino minimal che mette in mostra un fisico perfetto (con pancia piatta).

Domani comunque c'è una sessione in cui si ripetono gli esercizi già svolti, aperta alle panzone che hanno finito il corso. Tra le ragazze del corso, io sono quella con data presunta per il parto più vicina. Alcune, salutandomi, mi hanno detto: "se non vieni martedì alla lezione, allora magari avrai partorito e ti verremo a trovare in reparto!". E, mentre io sono sempre qui ripiena, come immagino sarò anche domani, un'altra ha partorito la settimana scorsa e aveva la scadenza a maggio. Vabbè. Ci rivedremo lì domani, stessa storia stesso posto stesso bar.

Il secondo evento è stato poi la visita per la gravidanza a termine. Esito: collo un po' accorciato e ammorbidito, ma pervio al dito sulla fiducia, il che significa praticamente chiuso. Liquido da vendere, placenta, cordone e pressione a posto. Il tutto si concreta con ciò: fissata prossima visita giovedì 26, ossia a 40+2, con ampie probabilità di arrivarci. Pensavo che l'avrei presa malissimo, invece la notizia mi ha rilassata o, per meglio dire, rassegnata. Ok, tutto può sempre succedere da un momento all'altro, ma comunque, se anche dovessi andare oltre il termine, dovrei essere tranquilla perché la situenji è buona. Mi fa un po' ridere l'idea di andare oltre il termine dopo gli avvenimenti degli ultimi mesi, ma alla fine va bene così e scopro in me risorse inaspettate, ossia la capacità di prendere come un'opportunità positiva una notizia che credevo di temere. Infatti aspetto con pazienza e serenità: vado al cinema, leggo, prendo il sole, passeggio, cucino, continuo i miei trip quotidiani sotto la doccia tra getti caldi e freddi e aromaterapia fai-da-te fai-da-chesembriunatossica... Il tutto con i limiti di un corpo pesantissimo e provatissimo, ma a cui sono abituata. 

Intanto qui noi siamo ci siamo preparati!

Nido del nano in progress...
Nido del nano pronto!
Manca solo il nano...

domenica 15 aprile 2012

Metti un fine settimana di pioggia...

... una macchina fotografica e tanta voglia di sperimentare. Ah, e il Lago di Como.






Un giorno rileggerò questo post e riderò

Le frasi più ricorrenti nei miei studi matti e disperatissimi compiuti su siti internet dal nome promettente ma dal contenuto di dubbia affidabilità, su riviste reperite per noia in coda alla cassa del supermercato o a lezione da professoroni improvvisati di ginecologia sono le seguenti:


"La maggior parte dei travagli inizia di notte"
"Il travaglio vero e proprio può partire all'improvviso"
"Esistono dei segnali certi che annunciano l'arrivo del travaglio"
"Una donna sente quando è il momento"
"Sei stata bene fino a 1 ora prima di volare in ospedale? Certo, mica si deve star male!"
"L'ultimo mese per te è stato un inferno? Per forza, il tuo corpo doveva pur prepararsi!"
"La pancia potrebbe abbassarsi prima del parto. Quanto prima? Beh, qualche giorno o qualche minuto"

E in conclusione la mitica regola di chiusura: "Ogni parto è a sé". Allora de che parliamo a fa'?

Ormai il mio nano è pronto per uscire, ma pronto davvero, eppure dà segni di cedimento o inesistenti o ambigui. Decido quindi di affidarmi ai soli 2 grandi avvenimenti su cui vale la pena fare affidamento: le contrazioni e la rottura delle acque. Lo hanno detto anche al corso preparto in tutte le salse: venite in ospedale solo quando le contrazioni arrivano ogni 2 massimo 3 minuti e durano 1 minuto (e 'sti cazz) oppure dopo che avrete rotto le acque (con le variazioni sul tema: se il liquido è trasparente si hanno 6 ore per arrivare al pronto soccorso, se è rosso un po' meno e se è verde praticamente zero). 

Ma anche qui... Ho qualche dubbio, a mio avviso lecito per una panciona al primo parto.

Ho passato il settimo e l'ottavo mese con le contrazioni, ad ognuna facevo salti sul letto o sul divano, ossia gli unici luoghi in cui mi era consentito trascorrere il mio tempo. Ora che sarebbero benvenute, di contrazioni nessuna traccia. O per meglio dire, una sera delle settimana scorsa ne ho avute alcune, all'apparenza regolari e di intensità crescente, che poi sono magicamente sparite. Ma come? Ci si contorce dal dolore per due ore, si fa la doccia calda come consigliato al corso preparto e le contrazioni non passano, si cronometrano e si rilevano durata e frequenza sempre come raccomandato al corso preparto... E poi non succede niente? "Signora, si capisce subito dalla voce se una donna è in travaglio o no, anche per telefono. Se lei riesce a chiamare il pronto soccorso ostetrico e a descrivere i suoi dolori, significa che non è in travaglio. In travaglio si arriva di corsa in ospedale urlando e a quattro zampe, perché i dolori sono così forti che non si riesce a fare altro che a gattonare", l'ostetrica più odiosa del mondo dixit. Decisamente troppa realtà tutta insieme per una serata qualunque dell'ultimo mese di gravidanza. 

- Che poi sono le ostetriche stesse le prime a dire che tutte ce la fanno e che tutto è sopportabile, ma poi alcune terrorizzano una primipara già in crisi per i fatti suoi con racconti dell'orrore che neanche nei nostri peggiori incubi. E alcune non hanno neanche mai partorito, ma so bene che questo non significa che non sappiano fare il proprio lavoro. Certo, poi di fronte ad una partoriente inviperita che le manda a quel paese gridando "La smetta di dirmi che va tutto bene! Non va bene un c@..o! Lei sa cosa vuol dire questa tortura?", loro, se non hanno figli, a volte mentono e dicono che di figli ne hanno 3 o 4. Questo lo ha confessato un'ostetrica in carne ed ossa. Vabbè, ma questo non c'entra -

In ogni caso, inutile dire che da quella sera della settimana scorsa, contrazioni n.p.

E poi ci sono le perdite liquide! Ahah, l'idrorrea gravidica è la più grande presa in giro. Ti sembra di aver rotto le acque almeno 5 volte al giorno, eh?! E invece no, è solo idrorrea. "Quando rompi le acque te ne accorgi. E' come farsela sotto senza poterla trattenere. Ti bagni tutti i pantaloni e il liquido ti esce fin sotto le scarpe". Ok. E poi sembra che il liquido amniotico abbia un odore particolare: a detta di alcuni di ammoniaca, a detta di altri di sperma, a detta di altri ancora è totalmente inodore. Ma allora che odore ha, eh!? Infine esiste  anche il simpatico fenomeno della rottura alta del sacco, per cui non c'è un vero e proprio allagamento, ma uno sgocciolio che può anche essere lento ed equivoco. In caso di dubbio, è consigliato mettere un assorbente e verificare se questo si riempie in mezz'ora. E' bene comunque limitare i dubbi a pochi episodi, perché se si tiene indosso l'assorbente per troppi giorni allora poi si rischiano macerazioni della cute. Ecchecc... Ehm. 

Ah, ma il meglio del meglio... E' il tappo mucoso. La perdita di questo fantomatico e misterioso tappo mucoso può anticipare il travaglio di poche ore, ma anche di qualche giorno, nonché di qualche settimana. Il tappo poi può essere striato di rosa, di marroncino o addirittura giallo, ma può anche essere bianco. Può essere "gommoso" o della consistenza del muco. Si può perdere tutto insieme o sfaldare gradualmente, anche per giorni. Non tutte poi si accorgono di perderlo, magari perché si confonde con altre perdite o altre sostanze che normalmente si eliminano nell'intimità dei servizi igienici. Figurati che alcune non lo perdono nemmeno, se non in sala parto. Insomma, questo maledetto tappo, che si perda o no, non mi sembra un grande indizio. 

Le contrazioni da travaglio si riconoscono. Le acque che si rompono anche. Ma un par di palle. Al primo figlio come si fa a essere imparate? C'è sempre quella che ti racconta di essere arrivata in ospedale dilatata di 10 cm senza neanche averne idea o addirittura che partorisce sul divano con l'ambulanza arrivata in salotto appena 5 minuti prima. Oppure quella che aveva rotto un po' di sacco a casa, ma che aveva la testa del bimbo che bloccava l'uscita del resto del liquido e che quindi in ospedale non è stata presa sul serio, anzi, è stata anche presa un po' in giro. 

- E poi c'è sempre anche quella che "E' meglio che ti racconti del mio travaglio quando avrai partorito tu, potresti rimanere impressionata". Deng iù! -

Allora sai che c'è? Confido in una bella inondazione, in una di quelle rotture delle acque che non lasciano scanso a equivoci. "No!" ti diranno "il parto asciutto è molto più doloroso!". Allora spero di arrivare senza problemi oltre il termine e di farmi programmare un'induzione con i fiocchi in un giorno e in un luogo prefissato. "Ma ti sei bevuta il cervello? Sai quanto fa male l'induzione? A partire dall'inserimento della fettuccia in un collo dell'utero ancora posteriore fino alla fine è un vero calvario!"

*@#§%£&*! Io comunque da un po' di tempo a questa parte sto bene, anzi benissimo, e me la godo. Meglio, no?

mercoledì 4 aprile 2012

In amore e in guerra, ma anche in gravidanza...

... tutto è lecito. E normale. 

I tuoi piedi si gonfiano come due salsicce? E' normale!
Hai caldo, ma fuori nevica? E' normale!
Esamini carta igienica e slip con la stessa perizia di un microbiologo di X-Files ad ogni puntata ai servizi? E' normale!
Ti massaggi il perineo e ti ungi la pancia ogni giorno come una cotoletta alla milanese? E' normale!
Minacci la tua pancia con gli occhi sbarrati e il filo di bava che cala dai lati della bocca esclamando "Esci da questo corpooooo" (mentre da un orifizio espelli tutte le feci trattenute in anni di stitichezza e dall'altro un bambino)? E' normale!

Vai a visitare le sale tortu... Ehm, parto alla fine di un incontro del corso pre parto e ti viene una nausea tale da temere di rimettere sullo sgabello svedese nel caso dovessi mancare la vasca per il parto in acqua? SI', E' NORMALE anche questo. E ciò non significa che non sei pronta per diventare madre, o che sei pazza e che in terza giornata non verrai dimessa per tornare a casa, ma per farti internare in isolamento nel reparto psichiatria corsia "madri degeneri". Anche un'altra ragazza del mio gruppo si è sentita mancare l'aria. Un'altra ancora poi è fuggita urlando fortissimo e agitando convulsamente le braccia... No, questo non è vero.

L'ostetrica ha detto che possiamo portare con noi bevande e cibi energetici in sala parto. Andrà bene anche una damigiana di vodka?


martedì 3 aprile 2012

(Ain't got no) I got life

Avevo detto che sarei andata a vedere The Help al cinema ieri? Beh, sono andata al cinema, ma ho visto un film diverso... E subito dopo ne ho visto un altro ancora! Uscire da una sala dopo aver visto un film, bere una spremuta d'arancia in un bar con i tavolini all'aperto e poi entrare in un'altra sala per un altro film. Ma quanto è bello il cinema di pomeriggio? Poca coda alla biglietteria, prezzi ridotti, la luce sulla strada del ritorno verso casa e la godereccissima sensazione di non avere un c@.. da fare.

Comunque, volevo vedere The Help, ma, ormai con il biglietto in mano, ho scoperto che il film era sì in lingua originale, ragione per cui mi interessava proprio quella proiezione, ma anche privo di sottotitoli e mi sono ben presto dissuasa. Così sono andata a vedere il film che sarebbe iniziato da lì a pochi minuti, ossia 17 ragazze. Un segno? 

Il film, ambientato in una cittadina francese, ma ispirato a un fatto realmente accaduto alcuni anni fa negli Stati Uniti, racconta le vicende di 17 adolescenti che rimangono incinte contemporaneamente, per scelta. La loro decisione è fondata sulla convinzione che la maternità le avrebbe emancipate dalla famiglia di origine e portate a una vita nuova, migliore e libera. 

Il mare immenso della Bretagna, le All Star colorate e le magliette a righe, le feste di sera sulla spiaggia e la vodka bevuta direttamente dalla bottiglia, le corse sui marciapiedi in fuga dalla casa dei genitori con i capelli al vento. Il tutto con il pancione... Bello! Bella la spensieratezza, l'età in cui l'eccitazione e il pericolo sono il tuo mestiere. In cui tutto è possibile, anche una maternità improvvisata. Bella l'ignoranza. 

Ma tutto ciò mi convince? Mi costa dire che la risposta è no, perché finisco con il sentirmi una di quelle vecchie bacchettone contro cui quelle ragazze avrebbero fatto le proprie scelte. Arrivata al nono mese di gravidanza, avrei voluto chiedere alle protagoniste all'inizio del film "Come vi immaginate che siano la gravidanza e la maternità?" e avrei ascoltato le loro risposte con tenerezza. Avrei annuito sorridendo con lo stesso velo negli occhi conciliante di chi sa che l'interlocutore sta peccando di ingenuità e non avrei provato a riportarle con le loro All Star per terra. Perché è solo quando si vive un'esperienza travolgente nel bene e nel male come la gravidanza che la si può capire, ma non far capire se non hai capito già

Nove mesi fa, avrei simpatizzato con quelle giovani sprovvedute e avrei dato loro fiducia. Oggi, simpatizzo comunque come si simpatizza sempre con l'adolescenza, ma con riserva. Le aspetterei al varco, carrozzina alla mano, per accompagnarle e spiegar loro tutto quello che non credevano di dover sapere. 

Lo stesso farei con la me stessa di nove mesi fa. Le direi che è tutto romantico e iper reale, poetico e animale, bellissimo e difficilissimo. Lei coglierebbe solo "romantico", "poetico" e "bellissimo" e si butterebbe lo stesso in questa avventura con tutte le scarpe. Anzi, con tutte le All Star. Le stesse che adesso non riesco più ad allacciare...


lunedì 2 aprile 2012

Sono solo le 11 di mattina...

... e ho già raccolto le seguenti perle di saggezza.

Il portinaio:

"La pancia è ancora alta, ci vorrà ancora un po'..."
"Guardi, in realtà è già scesa parecchio..."
"No no, all'improvviso la vedrà crollare. Si fidi di me!"

La dottoressa del laboratorio di analisi:

"Che cosa? Lo chiama Alessandro? Ha ancora tempo per ripensarci!"
"Perché? A me sembra un bel nome"
"Gli Alessandro da bambini sono tremendi, dei piccoli terroristi... Mio figlio si chiama così!"

La barista mentre mi prepara il cappuccino:

"Manca poco, eh?!"
"Già, in teoria una ventina di giorni"
"Allora potrebbe nascere ariete? Oh no, gli arieti sono delle teste di c... Non dirmi che è maschio"
"Sì, è maschio"
"Oh no... I maschi dell'ariete sono aggressivi, pure un po' violenti! Vuoi il cacao sul cappuccino?"
"(Sì, grazie, a pioggia)"

E, infine, la dolce metà, da giorni:

"La notte tra lunedì e martedì succederà qualcosa e martedì nascerà"
"Perché ne sei così sicuro?"
"Perché ho fatto io questo bambino, pensi che non sappia quando nascerà?"

Ahah! Tra l'altro tempo fa, non mi ricordo chi, mi ha detto che i nati di martedì intorno a mezzogiorno hanno particolari capacità di predire il futuro, così chissà che domani a quest'ora non mi ritrovi tra le braccia un piccolo oracolo. Comunque ho controllato: la dolce metà non è nata di martedì e quindi non è detto che abbia ragione. Lo scopriremo presto.

Io intanto mi sento benone in questi giorni. Forse sabato sera però ho iniziato a perdere il famoso tappo mucoso. Credevo che mi sarei emozionata, invece la mia reazione è stata di paura. Non so cosa mi sia preso. Non ero a casa, ma avevo comunque con me la borsa con il necessario per il parto. Mi sono ritrovata a guardarla con terrore, come se non fosse possibile doverla usare davvero per lo scopo per cui l'ho preparata. Sono andata a letto che altro che notte prima degli esami. Insomma, poi non è successo niente. Adesso però sono preparata ad attacchi di panico in piena regola nel caso in cui dovessi sentire contrazioni o rompere il sacco. Tutto normale per una che entro un mese diventa mamma, no?!

In barba a tutto e tutti, oggi me ne vado al cinema. Di pomeriggio. Da sola.

"Brava! Così si fa, fino all'ultimo" (la zia)

"Vai al cinema da sola? Proprio adesso? Ma ti fanno entrare? Tu comunque sei fuori come un terrazzo" (l'uccellaccio del malaugurio)

Mi immagino il nanetto che ascolta questi discorsi nella panza e si fa grasse risate. E' lì che nuota e pensa "Ahah! Ma questi sono tutti fulminati! Io invece vi faccio uno scherzo e me ne sto qui fino a maggio! E quando esco faccio un bel gesto dell'ombrello a tutti, tiè tiè". Beh, almeno non sarebbe un ariete, ma un toro. Qualcosa contro i tori? Sotto a chi tocca!