domenica 13 novembre 2011

Patatina o pisellino?

"No, certo che non mi interessa così tanto sapere se è una femmina o un maschio, l'importante è che lei/lui stia bene e che tutto proceda serenamente..."


Questo mi sono ritrovata a dire tantissime volte, forse credendoci anche un po'. E' chiaro che quello che conta più di ogni altra cosa è che la creatura si stia formando con la dotazione completa, però, tant'è, quella curiosità di sapere se si è in attesa di una lei o di un lui... Può essere divorante. A giorni alterni: in alcuni non ci pensavo, in altri avrei fatto di tutto pur di poterlo finalmente sapere. Onestamente, ho fatto quasi di tutto, tra cui alcuni test che si possono trovare in rete che ti danno il responso solo rispondendo ad alcune domande quali:


Prendi un ciondolo, legalo a uno spago e fallo oscillare sulla tua pancia. Come si muove?
A. In tondo a formare cerchi
B. Avanti, indietro, di lato


Osserva attentamente il colore della tua pipì, com'è?
A. Giallo chiaro trasparente
B. Giallo scuro ed opaco


Perdona la franchezza, ma i peli sulle tue gambe:
A. Crescono molto più velocemente di quando non facessero prima
B. Crescono con la stessa velocità di prima


Ora osserva la pancia del tuo compagno, sembra che:
A. Abbia messo su qualche chilo per farti compagnia
B. Non sia ingrassato neppure di un etto


Mi sono rifiutata di fare la prova del ciondolo: da ragazzina, ho visto troppe volte Maurizio Mosca a "Guida al campionato" che con il suo pendolo prevedeva i risultati delle partite e non ne azzeccava mai uno. E mi sono rifiutata anche di esaminare il colore della mia pipì perché stavo già abbastanza in bagno a causa delle nausee, figurati se mi ci fermavo altro tempo per studiare le mie urine con la lente di ingrandimento. Comunque, alle altre domande avrei risposto A. Secondo il test, una maggioranza di risposte A garantiva la certezza di essere in attesa di una bella femminuccia. Infatti aspetto un maschietto.

Comunque, è bello ripercorrere con la memoria il momento in cui un ginecologo munito di ecografo, e non Maurizio Mosca munito di pendolo, ha svelato la verità.


C'era una volta la 15a settimana...


In uno dei giorni di massimo logorio dovuto alla curiosità, ho ricevuto una telefonata dall'ospedale che mi informava che l'ecografia fissata per la settimana successiva poteva essere anticipata alla sera stessa. Aaaaaaah! Non ci posso credere. 


Vediamo, sono a 15+1... Dai dai, forse tra qualche ora saprò! Consulto subito qualsiasi forum della rete sulla maternità: qualcuna racconta di aver visto subito il sesso del nascituro già alla 12a settimana, mentre un'altra scrive che addirittura alla 9a aveva scoperto di aspettare un maschietto e non la femminuccia in cui sperava tanto e di aver per questo pianto una notte intera. In generale, apprendo che non è poi così sicuro che alla 15a settimana si possa scoprire cosa c'è in mezzo alle zampine del piccino.


In questo stato d'animo, mi avventuro verso la casa del mio "pupillo", il bambino che aiuto con i compiti tre volte alla settimana. Proprio quella sera avrei dovuto finito con lui appena un quarto d'ora prima dell'orario fissato per la visita dalla ginecologa. Oh no, come faccio? Non posso più disdire la lezione, è troppo tardi ormai e il mercoledì ci sono sempre troppi compiti, non posso lasciare l'incombenza alla mamma del pupillo con così scarso preavviso. Ok, chiedo se posso anticipare il mio arrivo di mezz'ora, permesso accordato. Mi presento non mezz'ora, ma quaranta minuti prima della solita ora e trovo il pupillo appena tornato da scuola ancora con lo zaino in spalla intento ad azzannare voracemente e frettolosamente la sua parca merenda, rischiando di soffocare, nel tentativo di aiutarmi ad uscire in tempo. Sono rimasta a friggere sulla sedia per un'ora, avendo in cuor mio già rinunciato alla visita e ripetendo mentalmente tutte le mosse indispensabili per guadagnare secondi utili nel percorso tra la casa del pupillo e il luogo della visita... 


...Quand'ecco che, deus ex machina, la mia dolce metà mi comunica di essere davanti alla casa del pupillo per portarmi a tempo record dalla ginecologa, in sella al suo magico motorino alato. Lì si trattava di fare zig zag tra le auto nel centro di una metropoli ed arrivare in tempo alla visita, il che è come dire "No, you can't". Arrivati finalmente a destinazione a in iperventilazione, e in orario, ecco che ci comunicano che ci sono dei ritardi perché una paziente si era sentita male poco prima e tutti gli appuntamenti sono spostati di almeno mezz'ora. Una mezz'ora infinita, in cui, presa dallo sconforto, pensavo ai compiti che non avevo finito di fare con il pupillo sentendomi colpevole quanto la peggiore delle criminali, sicura che avrei pagato sentendomi dire che il piccolo ha le gambe chiuse, o che è girato di schiena, e che quindi non avremo visto un bel niente. 


Ma il nostro momento arriva, ecco che la sonda si appoggia sulla mia pancia, uh, guarda lì, come è cresciuto dall'ultima volta... 


"Il sesso, ne avete un'idea? Volete saperlo?" 

Cooooooosa? Si vede???? 

"Sì, vorremmo saperlo!"

L'immagine si ferma.

"Non vi dico niente, vi dico solo che se queste sono le gambine cos'è questa cosa in mezzo?"

Cos'è???? Ma è un pisellino!!! "E' un maschio, che bello, è un maschio!". Pare lo sia, al 99%, mentre la dolce metà insinua che quella protuberanza tra le gambe potrebbe essere il cordone, non escludendo ancora che si avveri quell'1%. Il piccolino teneva il dito in bocca e si muove tantissimo. Altro che il più grande spettacolo dopo il big bang!

Uscita dallo studio, ho chiamato subito mia mamma. Combinazione a cena da loro c'erano alcuni parenti e amici. Alla notizia, sento scoppiare un boato dall'altra parte del telefono e tutti ridono, io rido, rido come un'ebete. Il giorno dopo vengo prontamente messa al corrente della razzia compiuta dalla nonna-to be in un negozio di vestiti per neonati di tutto ciò che di bianco e azzurro era a disposizione.

Perché, però, tant'è non ne ero stata subito convinta? L'ecografia era stata troppo veloce, non poteva essere davvero il cordone quella protuberanza? Stai a vedere che ha ragione la dolce metà, lui ha sempre ragione. La lista dei nomi femminili affissa sul frigo era presto finita sotto a biglietti del cinema, magneti di un viaggio a Lisbona, disegni del mio pupillo... Perché qualcosa mi diceva che sarebbe stata riesumata? 


Qualsiasi fosse la risposta, non ci ho messo molto ad abituarmi all'idea che sarò mamma di un maschietto. 


Mi prometto che non gli comprerò mai orribili felpe piene di scritte ed enormi disegni, ma che lo vestirò con gilet e pantaloni di velluto. Che gli regalerò i Lego e non le pistole giocattolo. Che, se diventerà un appassionato di calcio, gli consentirò, mio malgrado, di tifare per l'Inter, come il suo papà, se lo vorrà. Che non sarò una di quelle suocere moleste con le nuore. Che gli insegnerò a comportarsi da gentiluomo con le donne, a chiamarle se aveva detto che lo avrebbe fatto e a fare ogni tanto qualche sorpresa alla sua donna (o uomo che sia) senza fare il taccagno, se potrà permetterselo.


Forse preferirà Cars a La bella e la bestia, ma potremo comunque goderci insieme i cartoni animati sul divano con una tazzona di latte e biscotti. Forse mi guarderà come se fossi un'aliena quando mi farò la messa in piega, ma quando sarà grande non dovremo discutere sul colore dei suoi smalti (beh, questo non è detto). 


Per ora mi dico solo che lo aspetto e che gli voglio già un gran bene, comunque sarà.

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