domenica 15 aprile 2012

Un giorno rileggerò questo post e riderò

Le frasi più ricorrenti nei miei studi matti e disperatissimi compiuti su siti internet dal nome promettente ma dal contenuto di dubbia affidabilità, su riviste reperite per noia in coda alla cassa del supermercato o a lezione da professoroni improvvisati di ginecologia sono le seguenti:


"La maggior parte dei travagli inizia di notte"
"Il travaglio vero e proprio può partire all'improvviso"
"Esistono dei segnali certi che annunciano l'arrivo del travaglio"
"Una donna sente quando è il momento"
"Sei stata bene fino a 1 ora prima di volare in ospedale? Certo, mica si deve star male!"
"L'ultimo mese per te è stato un inferno? Per forza, il tuo corpo doveva pur prepararsi!"
"La pancia potrebbe abbassarsi prima del parto. Quanto prima? Beh, qualche giorno o qualche minuto"

E in conclusione la mitica regola di chiusura: "Ogni parto è a sé". Allora de che parliamo a fa'?

Ormai il mio nano è pronto per uscire, ma pronto davvero, eppure dà segni di cedimento o inesistenti o ambigui. Decido quindi di affidarmi ai soli 2 grandi avvenimenti su cui vale la pena fare affidamento: le contrazioni e la rottura delle acque. Lo hanno detto anche al corso preparto in tutte le salse: venite in ospedale solo quando le contrazioni arrivano ogni 2 massimo 3 minuti e durano 1 minuto (e 'sti cazz) oppure dopo che avrete rotto le acque (con le variazioni sul tema: se il liquido è trasparente si hanno 6 ore per arrivare al pronto soccorso, se è rosso un po' meno e se è verde praticamente zero). 

Ma anche qui... Ho qualche dubbio, a mio avviso lecito per una panciona al primo parto.

Ho passato il settimo e l'ottavo mese con le contrazioni, ad ognuna facevo salti sul letto o sul divano, ossia gli unici luoghi in cui mi era consentito trascorrere il mio tempo. Ora che sarebbero benvenute, di contrazioni nessuna traccia. O per meglio dire, una sera delle settimana scorsa ne ho avute alcune, all'apparenza regolari e di intensità crescente, che poi sono magicamente sparite. Ma come? Ci si contorce dal dolore per due ore, si fa la doccia calda come consigliato al corso preparto e le contrazioni non passano, si cronometrano e si rilevano durata e frequenza sempre come raccomandato al corso preparto... E poi non succede niente? "Signora, si capisce subito dalla voce se una donna è in travaglio o no, anche per telefono. Se lei riesce a chiamare il pronto soccorso ostetrico e a descrivere i suoi dolori, significa che non è in travaglio. In travaglio si arriva di corsa in ospedale urlando e a quattro zampe, perché i dolori sono così forti che non si riesce a fare altro che a gattonare", l'ostetrica più odiosa del mondo dixit. Decisamente troppa realtà tutta insieme per una serata qualunque dell'ultimo mese di gravidanza. 

- Che poi sono le ostetriche stesse le prime a dire che tutte ce la fanno e che tutto è sopportabile, ma poi alcune terrorizzano una primipara già in crisi per i fatti suoi con racconti dell'orrore che neanche nei nostri peggiori incubi. E alcune non hanno neanche mai partorito, ma so bene che questo non significa che non sappiano fare il proprio lavoro. Certo, poi di fronte ad una partoriente inviperita che le manda a quel paese gridando "La smetta di dirmi che va tutto bene! Non va bene un c@..o! Lei sa cosa vuol dire questa tortura?", loro, se non hanno figli, a volte mentono e dicono che di figli ne hanno 3 o 4. Questo lo ha confessato un'ostetrica in carne ed ossa. Vabbè, ma questo non c'entra -

In ogni caso, inutile dire che da quella sera della settimana scorsa, contrazioni n.p.

E poi ci sono le perdite liquide! Ahah, l'idrorrea gravidica è la più grande presa in giro. Ti sembra di aver rotto le acque almeno 5 volte al giorno, eh?! E invece no, è solo idrorrea. "Quando rompi le acque te ne accorgi. E' come farsela sotto senza poterla trattenere. Ti bagni tutti i pantaloni e il liquido ti esce fin sotto le scarpe". Ok. E poi sembra che il liquido amniotico abbia un odore particolare: a detta di alcuni di ammoniaca, a detta di altri di sperma, a detta di altri ancora è totalmente inodore. Ma allora che odore ha, eh!? Infine esiste  anche il simpatico fenomeno della rottura alta del sacco, per cui non c'è un vero e proprio allagamento, ma uno sgocciolio che può anche essere lento ed equivoco. In caso di dubbio, è consigliato mettere un assorbente e verificare se questo si riempie in mezz'ora. E' bene comunque limitare i dubbi a pochi episodi, perché se si tiene indosso l'assorbente per troppi giorni allora poi si rischiano macerazioni della cute. Ecchecc... Ehm. 

Ah, ma il meglio del meglio... E' il tappo mucoso. La perdita di questo fantomatico e misterioso tappo mucoso può anticipare il travaglio di poche ore, ma anche di qualche giorno, nonché di qualche settimana. Il tappo poi può essere striato di rosa, di marroncino o addirittura giallo, ma può anche essere bianco. Può essere "gommoso" o della consistenza del muco. Si può perdere tutto insieme o sfaldare gradualmente, anche per giorni. Non tutte poi si accorgono di perderlo, magari perché si confonde con altre perdite o altre sostanze che normalmente si eliminano nell'intimità dei servizi igienici. Figurati che alcune non lo perdono nemmeno, se non in sala parto. Insomma, questo maledetto tappo, che si perda o no, non mi sembra un grande indizio. 

Le contrazioni da travaglio si riconoscono. Le acque che si rompono anche. Ma un par di palle. Al primo figlio come si fa a essere imparate? C'è sempre quella che ti racconta di essere arrivata in ospedale dilatata di 10 cm senza neanche averne idea o addirittura che partorisce sul divano con l'ambulanza arrivata in salotto appena 5 minuti prima. Oppure quella che aveva rotto un po' di sacco a casa, ma che aveva la testa del bimbo che bloccava l'uscita del resto del liquido e che quindi in ospedale non è stata presa sul serio, anzi, è stata anche presa un po' in giro. 

- E poi c'è sempre anche quella che "E' meglio che ti racconti del mio travaglio quando avrai partorito tu, potresti rimanere impressionata". Deng iù! -

Allora sai che c'è? Confido in una bella inondazione, in una di quelle rotture delle acque che non lasciano scanso a equivoci. "No!" ti diranno "il parto asciutto è molto più doloroso!". Allora spero di arrivare senza problemi oltre il termine e di farmi programmare un'induzione con i fiocchi in un giorno e in un luogo prefissato. "Ma ti sei bevuta il cervello? Sai quanto fa male l'induzione? A partire dall'inserimento della fettuccia in un collo dell'utero ancora posteriore fino alla fine è un vero calvario!"

*@#§%£&*! Io comunque da un po' di tempo a questa parte sto bene, anzi benissimo, e me la godo. Meglio, no?

2 commenti:

  1. lascia perdere tutte le dicerie!quando sarà il momento te ne accorgerai! Se sei curiosa di sapere come è andata a me leggi nel mio blog il post del parto... :) ciao ciao

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  2. Tesorina...sto leggendo questo post poco più di un anno dopo e in effetti sto ridendo...ma quante paranoie ci facevamo??
    p.s ma sono stata io a dirti la fatidica frase "E' meglio che ti racconti del mio travaglio quando avrai partorito tu, potresti rimanere impressionata"?? non credo di averlo fatto ma tu eri venuta a trovarmi in ospedale e nel delirio di quei benedetti/maledetti giorni post parto chissà cosa mi è uscito dalla bocca...;) potrei anche aver rimosso!!

    Chiaretta

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