mercoledì 5 dicembre 2012

Il dente quando arriva arriva!

Oppure non arriva, come nel nostro caso.

Almeno le nostre notti erano serene da qualche mese a questa parte, ma in questi giorni siamo tornati indietro. Tra le 2 e le 3 si sentono urla disumane provenire dalla cameretta del piccino seguite da pianto inconsolabile con tanto di lacrime che scendono a litri, volto paonazzo da rendersi quasi fosforescente anche al buio, colpi di tosse che neanche un tisico. I genitori emergono dalla fase rem più profonda di soprassalto, ma entrambi fingono, nella migliore delle ipotesi, di non aver sentito niente per cui sia necessario alzarsi o, nella peggiore, di non essersi neanche svegliati, in attesa che l'altro prenda coraggio per primo e vada sul lettino di dolore del piccolo. Arrivati nella stanza del bambino, normalmente lo si ritrova con la testa dove dovrebbero stare i piedi che gira la testa come fosse un periscopio tra una sbarra e l'altra del lettino aspettando che qualche anima pia o qualche sonnambulo accorra in suo soccorso. Così lo si prende in braccio e si prova a tranquillizzarlo, ma lui è sempre disperato. Quindi si adotta la tecnica della passeggiata veloce: per qualche ragione che fatico a capire, fare le vasche a passo molto sostenuto su e giù per il corridoio tranquillizza i bambini, almeno Alessandro e altri di nostra conoscenza, e li fa addormentare. Numero minimo di vasche perché la tecnica sia efficace: 50. Nei casi disperati se ne richiedono 100. Se alla centesima vasca il bambino è sempre agitato e si dimena come un'anguilla o peggio ancora continua ad urlare, i genitori possono sentirsi autorizzati a passare alla suppostina di Tachipirina (santa subito) sentendosi in pace con se stessi per aver fatto tutto il possibile. A quel punto il bambino si calma e dopo poco si riaddormenta più o meno placidamente.

Per le crisi dovute ai denti, ci sono anche dei gel. Un tempo bastava mettere un po' di gel sulla gengiva perché il bambino si tranquillizzasse, adesso il gel è acqua fresca. 

Giacché non è purtroppo consigliato imbottire il bambino di Tachipirina prima della nanna come tutti avrebbero la tentazione di fare, è con gioia che accolgo la notizia dell'esistenza di un'alternativa. La mia rete di intelligence di mamme parla di supposte simili alla Tachipirina, ma omeopatiche, che quindi si potrebbero usare più serenamente. Inutile dire che stamattina me ne sono procurata una scatola che ho già tatticamente sistemato nella camera di Alessandro in caso di necessità. Temo che avrò presto modo di testarle... E sogni d'oro a tutti!


2 commenti:

  1. il mio pediatra, prima di passare alla tachipirina, mi consiglia di bagnare le gengive con il tantum verde, disinfetta ed è anestetico. io comunque quando lo vedevo nervoso e non capivo perchè (i denti, la gola, la pancia, chissà?) gli ho sempre dato la tachipirina e poi dormiva tranquillamente. certo sarà successo 3 volte in 1 anno, e sono in grado di capire se mio figlio ha qualcosa che non va anche se non riesco a capire cosa (finchè non parlano e non fanno gesti...) considerato che normalmente ha sempre dormito tutta la notte e ha sempre avuto un carattere tranquillo. le supposte omeopatiche sono soldi buttati. capisco che uno non voglia abusare di farmaci, ma allora non dargli niente piuttosto che sottoporlo alla tortura di mettere una supposta che non ha alcun principio attivo.

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    1. Interessante questa idea del tantum verde, la terrò a mente. Le supposte omeopatiche hanno avuto come unico effetto una mega scarica che ha imbrattato il pigiamino fino alla schiena. No, direi che non fanno al caso nostro... Anche stanotte alle 2 eravamo in piedi a ballare la tarantella, si è calmato con il dentinale. Tirerà fuori delle zanne questo bambino invece che dei denti =)

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