domenica 22 gennaio 2012

E allora ditelo...

Qualche notte fa, mi sono svegliata in uno stato d'animo che definirei di beatitudine. Mi sono voltata verso la mia dolce metà e vederlo dormire placidamente accanto a me mi ha suscitato un amore e una serenità tanto profondi quanto improvvisi. 

Il giorno dopo, mi sono ritrovata davanti alla stessa dolce metà della notte precedente a reclamare, tra le lacrime, partecipazione alla preparazione dell'arrivo del piccino, perché, stando alle mie parole, niente, e soprattutto nessuno, è ancora pronto per il cataclisma che si abbatterà sulle nostre vite da aprile in avanti, per sempre (non è naturalmente dello stesso avviso il mio ultimo estratto conto).

Tra le mie compagne di pancia, si raccontano episodi analoghi. 

Un giorno, alle 8 di mattina, reduci da una nottata resa insonne dall'acidità di stomaco ai massimi storici registrati e dal traffico mattutino per raggiungere l'ufficio dove la giornata si preannuncia infernale, ci si saluta con toni felici, quasi ebeti. Il giorno dopo, si minaccia di mangiare la testa alla collega che non ha imparato a calcolare il 20% di un certo importo con la calcolatrice, o di far sparire in malo modo dalla faccia della terra quella tizia maledetta che ha commentato alla vista del pancione con un "beata te!".

Fortunatamente, tutti i libri che ho letto sulla gravidanza mi hanno dato una spiegazione a tutto ciò. Non siamo pazze, non siamo da rinchiudere in uno zoo: siamo incinte. Per questo, siamo sotto l'effetto costante di stupefacenti naturali il cui effetto è ben spiegato dal testo che segue, tratto dal sito www.gravidanza.net (sarà illegale trascrivere sfacciatamente e spudoratamente intere pagine di siti web? Boh, vabbè, almeno per il momento, francamente me ne infischio).


L'influenza degli ormoni



Qualunque donna sperimenta o ha sperimentato nella sua vita quello strano stato di malinconico malessere che viene chiamato sindrome premestruale. Si sa che gli ormoni, più abbondanti in tale fase del ciclo, spesso influenzano l’umore e causano affaticamento, dolori muscolari, cefalea, disturbi dell’appetito e tutta un’altra serie di sintomi che a volte possono diventare invalidanti. 

In gravidanza accade qualcosa di molto simile: progesterone, estrogeni ed endorfine vengono prodotti in grande quantità, specialmente in due fasi della gravidanza, ovvero il primo e il terzo trimestre. Nel primo il corpo si predispone alla nuova condizione, mentre nell’ultimo procede verso il parto ed è in questi periodi che, di solito, si concentrano gli sbalzi d’umore. 

Gli ormoni hanno diverse e fondamentali funzioni. Il progesterone inibisce la contrattilità uterina, rallenta i movimenti intestinali così da assorbire meglio le sostanze nutritive, aumenta la capacità di assorbire ossigeno, favorisce lo sviluppo della ghiandola mammaria. Gli estrogeni aumentano i liquidi nei tessuti, promuovono l’immagazzinamento di maggiori riserve di proteine e zuccheri, ammorbidiscono le cartilagini e le articolazioni. Le endorfine innalzano la soglia del dolore, proteggendo la madre e il bambino dal trauma del parto. 

Tuttavia questi ormoni hanno anche un’altra funzione: aumentano l’emotività, facendo sì che la madre “percepisca” il proprio figlio e si prepari ad accudirlo. Molte donne sperimentano una fase di regressione all’infanzia, che ha la funzione di metterle in sintonia col bambino che di lì a breve nascerà: da questo deriverebbero il bisogno di essere coccolate e le famose voglie. 

Questo cocktail di ormoni però, proprio per la sua potenza, può avere – e spesso ha – notevoli effetti collaterali, alcuni dei quali si ripercuotono sulla sfera psicologica ed emotiva. Così la maggiore sensibilità diventa malinconia, nervosismo, predisposizione al pianto. 

Sperimentare sbalzi d’umore durante la gravidanza è perfettamente normale, così come lo è, ad esempio, nei giorni che precedono il ciclo mestruale. Solo che la gravidanza è qualcosa che sconvolge la quotidianità, che crea grandi aspettative e fa gravare molte attenzioni e molte responsabilità sulla donna, tanto che simili episodi possono aumentare le preoccupazioni e lo stress. Niente di più ingiustificato. 

Una falsa credenza sopravvive tutt’oggi: quella che una donna incinta debba certamente essere felice, poiché una vita si sta formando dentro di lei. Oggi sappiamo che non è così e gli studi sul funzionamento e le conseguenze degli ormoni lo dimostrano, ma molte percepiscono ancora su di sé il peso di questo assunto infondato, giungendo talvolta a sentirsi inadeguate e prive di una “natura materna”.

Che dire...? Grazie... Agli ormoni quando mi fanno sentire come se mi fossi fatta una canna e a chi ha scritto queste parole alle quali ripensare al prossimo momento di ordinaria follia.

Sapevatelo, su Rieducational Channel!

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